Cicloturismo parte ultima


Disclaimer: articolo prevalentemente di viaggio con postilla finale di nutrizione

CICLOVIAGGIO 2021 – SARDEGNA, costa ovest

Viaggiare in bici, soprattutto se da soli, è faticoso. Sono tanti i momenti in cui la fatidica domanda “ma chi me l’ha fatto fare?” viene a far visita. Soprattutto in salita o quando si buca, specialmente se le abilità manuali sono, ahimè, scarsine.

A fine viaggio si è contenti ma stanchi ed il pensiero ricorrente è: “bello ma ho dato”

Poi passa qualche mese ed il ricordo si fa nostalgico, ne passa qualcun altro e….”quando si riparte?”

Non saprei dare una spiegazione, o meglio me la sono data ma non so quanta vicina alla realtà sia. Credo sia perché è l’esatto opposto di come viviamo oggi, nell’era dei social a ricompensa immediata, dei video di 30 secondi, dei reel demenziali, dei “mi piace”. In bicicletta è tutto lento, da guadagnare, da sudare, e magari quello sfizio che ci vogliamo togliere è troppo distante, non ci arriviamo e non possiamo farci il selfie agognato. Ma non importa.

Non importa perché è il viaggio la ricompensa. Questa è di solito una frase fatta, vero? non in bicicletta dove ogni km sei presente, lo devi essere. E ricorderai le soste lungo la strada più di quanto immagini. Avresti mai pensato di ripensare a mesi di distanza ad una pausa pipì?

Io avevo una lista di posti da vedere, per la maggior parte ho fallito. Non sono stato a Stintino, Is Arutas, Porto Pollo, Porto Pino e potrei andare avanti. Mi sono perso un sacco di destinazioni bellissime. Ma ho visto un delfino con i miei occhi a 15 metri da riva, proprio perché in quella località eravamo 4 gatti. E me lo sono goduto. Sono stato ospitato da una panettiera gentilissima che mi ha permesso ricaricare il cellulare e mi ha raccontato la sua storia, a pochi km dal carcere di massima sicurezza, che ovviamente non era nella mia lista.

Il viaggio in bici è per sua natura imprevedibile, fuori controllo. Ed è questo lo stacco grosso dalla quotidianità. Non sai a che ora sarai al campeggio successivo, non sai dove dormirai tra tre giorni. Ho dormito in campeggio, ostello, b&b e spiaggia, ma non è programmabile. Non è questa l’essenza di un viaggio? Forse no, ognuno decide di passare i suoi giorni felici come preferisce. Mi sento però di consigliarlo a tutti, anche a chi cerca solo il relax, potrebbe essere sorprendente. Magari partendo da un viaggio piccolo eh, così non mi venite a cercare 🙂

Due parole sull’aspetto di alimentazione.

Ogni anno torno “sciupato”. Per quanto si mangi è impossibile star dietro all’energia impiegata nella pedalata. Soprattutto se si parte carichi come muli, mannaggia a me.

Ma il consiglio che viene prima è sempre lo stesso: nei posti caldi l’acqua da portare non è MAI troppa, soprattutto nelle isole, dove ci sono lunghi tratti senza bar o ristori. Bere 10 litri di acqua a tappa non è inverosimile quando la temperatura tocca i 40 gradi. Per la prima volta nella vita ho provato cosa vuol dire avere davvero sete. Perché sono un pirla ed ero partito la mattina con solo 3 litri.

Altra cosa. Non basta mangiare tanta frutta la mattina. Il corpo ha bisogno anche di altro. Proteine, grassi ma soprattutto minerali, specialmente sale, che perdiamo copiosamente con il sudore. Una scorta di frutta secca o arachidi salate può fare da salvagente, e pesano poco, cosa graditissima.

Per il resto pochissime regole, evitare cibi che sappiamo darci fastidi e fare sempre pasti completi (non solo primo o solo secondo) sia a pranzo che a cena. E gustarsi le prelibatezze locali, che in Italia non mancano MAI.